Testimonianze tratte dal web

Ecco alcune testimanzianze e riflessioni sul tema GENITORI RESPINTI tratte dal web, sia di genitori che di figli:

“..sono venuta a conoscenza che dalle mie parti si sta creando un gruppo di auto-aiuto per genitori respinti” (cioé i cui figli hanno interrotto qualsiasi rapporto con loro). Queste alcune righe del volantino di presentazione: “Quando un figlio adulto rinnega e respinge i genitori, rifiutando e tagliando qualsiasi contatto con loro, senza dare spiegazioni, la disperazione e la profonda sofferenza che ne consegue, spesso vengono consumate nel silenzio e in solitudine…”Per questo motivo, alcuni genitori che stanno subendo o hanno subito l’inspiegabile interruzione dei rapporti con una loro figlia o un loro figlio, stanno costituendo un gruppo di “auto mutuo aiuto” …       Per fare un gruppo vuol dire che il fenomeno è piuttosto ampio. Come madre comprendo il dolore e ne sono solidale ma la constatazione sortami spontanea è che il disagio da parte di tanti figli è altrettanto presente. Forse tagliare i ponti potrebbe essere l’unica salvezza per un figlio che proprio non riesce a reggere un tipo di relazione e dinamica familiare. Però è anche vero che tagliare i ponti con un familiare è come amputare una parte di sè stessi e quindi dannosa anche per il proprio equilibrio.”      di Alice, luglio 2009 tratto da forum Riza.it

“Inspiegabile.. .. per loro.Scommetto che se sentissero i figli, sanno bene perchè si sono allontanati dai genitori.  Per salvarsi, sostanzialmente.Delle situazioni potenzialmente dannose per l’equilibrio, tagliare i ponti con i genitori non è così destabilizzante. Anzi, questi allontanamenti, questo gesto importante, estremo sia da parte di un figlio che da parte di un genitore ( anche i genitori fanno questo a volte) , può portare a comprendersi, ad accettarsi, a perdonarsi e perdonare.E quando invece questo non avviene, perlomeno risparmia distruzione e devastazione, cosa che accade alle anime che non sanno accogliersi.”     di Volovia, dicembre 2009, tratto da forum Riza.it

“Potrei dire così, di getto, forse senza convinzione, che i figli non appartengono ai genitori . Che forse quando se ne distaccano, in un modo anche così drammatico, è o puo essere ,  perchè talvolta i genitori fanno pesare quel senso di ” possesso ” nei loro confronti come ne fossero i padroni e tali i figli li avvertono e se ne convincono . Oppure, che i genitori si spingono troppo in quel campo della vita che deve essere solo loro in cui, invece, i figli dovrebbero essere lasciati liberi, perchè così desiderano,di poter scegliere e di decidere della loro come segno di stima e di fiducia . E che quando i figli reclamano e lo gridano,
i genitori si offendono e lo prendono come una mancanza di rispetto nei loro confronti o peggio, rinfacciano quanto ” bene ” hanno fatto per loro, facendoli sentire ingrati nei loro confronti .
Caspita com’è difficile . Forse se ne parliamo, riusciamo a dare un po di ordine . Io per ora sono confuso e molto .
Per capire e comprendere meglio, voglio prima richiamare il figlio che sono stato e il genitore che sono .”    di Ospite, febbraio 2013, tratto da forum Riza.it

“vivo questa situazione da sorella. è vero che quando un figlio rompe tutti i rapporti con i genitori,è perchè ha i suoi motivi. è vero che i figli non sono dei genitori. ma capisco quei genitori che non comprendono i motivi,giusti o sbagliati che siano,e vivono il resto dei loro giorni a chiedersi : perchè??vivo una situazione simile il famiglia,e ti assicuro che i miei genitori,anche se adesso sono passati molti anni che non vedono più il figlio,hanno perennemente negli occhi la sua ombra.”    di Allegra, agosto 2009, tratto da forum Riza.it

“ci sono madri o padri disastrosi….si deve fare un gran lavoro su se stessi per perdonarli….è veramente difficile a volte ma non impossibile…comunque io mi guardo bene dal criticare i figli che tagliano i ponti definitivamente con i genitori..a volte chiudere col passato pieno di dolore è necessario…tutto dipende dal carattere che si ha e da cosa è accaduto fra genitori e figli soprattutto in età particolari come l’infanzia e l’adolescenza…”   di Panetulipani 62, febbraio 2013, tratto da forum Riza.it

“secondo me non è cosi semplice. Io,purtroppo per me, non sono padre ma ovviamente sn stato,e sono ancora(ciao papà)figlio. Io dico che tranne situazioni particolarmente patologiche e pesanti,che so tipo violenze o maltrattamenti,chiudere del tutto è dannoso. L’orgoglio giovanile può fare brutti scherzi ma,rompere con le proprie radici e con chi ti ha generato è secondo me dannoso,si chiude un pò anche con se stessi.”  di S.ocrate, febbraio 2013, tratto da forum Riza.it

“Gli eventi dolorosi che fanno decidere ad un figlio di tagliare con i genitori sono molto pesanti. In genere è la mancanza di amore, che è la prima cosa che un figlio desidera da chi lo ha generato. E poi a seguire mille nefandezze.”   di Ospite, febbraio 2013, tratto da forum Riza.it

“Ho 47 anni, e una vita passata a rincorrere conferme, dribblare sensi di colpa. Oggi, con l’aiuto di analisti, ipnologo e il desiderio quanto meno di sopravvivere, prendo finalmente le distanze. Con tutte le difficoltà di chi ingenuamente ha permesso a una famiglia anafettiva e senze senno di infiltrarsi nel suo privato e professionale. Oggi, pur essendo ancora in mano loro, ho deciso che piuttosto rinuncio a tutto ciò che ho faticosamente costruito da sola e che loro stanno tentando di portarmi via, al solo scopo di “possedermi”. Quindi il mio consiglio è “scegli d’essere libera, di rispondere solo a te stessa” e non avere sensi di colpa, non si è per forza bravi genitori, alcune persone temo non meritassero di avere figli, bastavano a loro stesse. Ma le esperienze della famiglia d’origine, per quanto non diano pace ai nostri sonni, ci posso aiutare ad essere migliori, diversi da loro. Io con mio figlio sto provando.” di Tizianadentina,  agosto 2011, tratto da  Forum al Femminile

“(..)Leggendo le tue parole mi e’ sembrato per un attimo di rivivere le mie stesse esperienze! non ho mai avuto un ottimo rapporto con la mia famiglia, soprattutto crescendo e diventando grande….questo perché siamo completamente diversi (poi l’ho capito col tempo!). (..) io sono cresciuta col desiderio di voler essere un uomo, perche’ vedevo la differenza con cui trattavano mio fratello, anche se non hanno mai voluto ammetterlo! Io voglio un gran bene a mio fratello, ma nel momento in cui ho iniziato a manifestare questo mio disagio, a far notare che mi trattavano sempre in modo diverso rispetto a lui e che ci rimanevo male, me li sono messi ancora di più contro…hanno iniziato a dire che io ero gelosa di lui e perfino mio fratello ha iniziato a distaccarsi da me….ho sempre pensato che fossi io sbagliata, ma io volevo solo sentirmi più amata, o almeno amata quanto lui….ho sempre avuto la convinzione che i genitori non sono tenuti a dare tutto ai loro figli, infatti ho sempre cercato di sudarmi le cose da sola e di dare loro quante meno preoccupazioni possibile (..) ma vedevo che il mio “sacrificarmi” (..) diveniva quasi un dovere….mentre quando mio fratello chiedeva qualcosa gli veniva poco dopo accordato! Crescendo, ho cercato di farmene una ragione, convinta che forse ero io che realmente sbagliavo…allora mi sono concentrata sulla mia vita e su quello che volevo fare una volta cresciuta….mi sono così laureata col massimo dei voti e nei tempi giusti perché volevo cominciare a lavorare e a sentirmi una persona indipendente….anche questo ero del tutto scontato per loro….io conosco famiglie in cui avrebbero fatto feste per i loro figli se fossero riusciti ad avere da loro le stesse soddisfazioni, invece a casa mia era tutto regolare…tanto io ero sempre stata brava a cavarmela da sola! Dopo nemmeno un mese ho avuto la fortuna di trovare lavoro ma per questo dovevo trasferirmi fuori e scegliere di andare a convivere col mio ragazzo (..) hanno fatto di tutto per farmi sentire in colpa…ora che ero diventata indipendente mi sentivo in diritto di poterlo contraddire e fare di testa mia… (..) la loro alternativa era che mi ammazzassi fisicamente facendo il pendolare tutti i giorni….così avrei impiegato 3 ore la mattina e 3 ore la sera solo di viaggio tutti giorni!!!! Ma a loro in fondo cosa importava, l’ importante era che non si sapesse in giro che andavo a convivere prima del matrimonio….mia madre per questo non si e’ degnata nemmeno di chiedermi se mi mancasse qualcosa prima di trasferirmi…..poi, superato questo periodo, sono cominciati i miei guai…..si sono convinti che io ormai stavo bene e che mi stavo arricchendo….con 1200 euro al mese, pagandone quasi meta’ solo di spese fisse per mantenermi e per stare in una stanza di 20 mq disagiata in tutti i modi! Così hanno cominciato ad accusarmi che io non contribuivo economicamente e che quasi ero una ingrata…dopo soli pochi mesi che lavoravo, mio padre voleva farmi fare un mutuo di una cifra per me pazzesca perché li aiutassi a superare un momento economico difficile se non catastrofico….io mi sono opposta, non perché fossi indifferente ai loro problemi, anzi ne soffrivo in silenzio per non farli scoraggiare ancora di più, ma perché pensavo che non era affossando me che avrei aiutato loro….ma nemmeno lo hanno mai capito questo….così mio padre mi ha tolto la parola per quasi 5 mesi e mia madre, mia sorella (che ragiona vecchio stampo come loro, pur essendo giovane) e mio fratello non mi hanno mai sostenuta in questo periodo(….)….non capivo come una madre potesse appoggiare suo marito e non vedere che la propria figlia stava soffrendo per come veniva considerata…quando piangevo mi accusavano di vittimismo e me ne hanno fatto convincere pure me!!!! Il bello e’ successo quando ho chiesto loro di chiudere in anticipo il prestito che gravava su di me..ne avevo bisogno per farmi accordare il mutuo….loro mi dicevano che non potevano, ma intanto hanno fatto acquisti ingiustificabili per mio fratello, hanno sprecato soldi per fare lavori di ristrutturazione casa e solo con me si creavano problemi….sono stata mesi e mesi a discutere con loro di questa mia esigenza….alla fine siamo arrivati alla rottura completa….e’ successo l’ incredibile, mi hanno cacciato fuori casa, mi hanno trattata nel peggiore dei modi….e non ho detto tutto quello che hanno fatto contro di me….al punto che io ho quasi tentato il suicidio e ancora ora desidero spesso di morire…sperando che almeno così possano capire quanto mi hanno fatto del male….il dolore che proprio non riesco a sopportare e’ il fatto di non essermi sentita per niente amata….pensavo che i genitori dovessero essere felici per i propri figli nel vederlo realizzati….invece nel mio caso mi hanno creato solo problemi e addossato tutte le loro difficoltà più di persone estranee…ho ricevuto più aiuto da persone estranee che da loro…perfino i miei fratelli in questa storia non mi hanno degnato mai di una telefonata per sapere come stavo…ovviamente sono del parere che ho sbagliato io per l’ ennesima volta! Quando ho letto “a cosa serve avere una famiglia che ti fa solo soffrire….” mi e’ sembrato di condividere con qualcuno le mie stesse sensazioni….ma mi chiedo, e’ possibile che i genitori possano arrivare a tanto? Cosa porta a trattare così un figlio? Non dovrebbe prevalere sull’orgoglio il senso dell’amore incondizionato verso un figlio? Io questa volta non riesco proprio a passarci sopra e fare io il primo passo, come le altre volte….questa volta l’hanno combinata davvero grossa! Ma tutte le sere sogno sempre le stesse cose….li rivedo nei miei sogni…e a volte vorrei non risvegliarmi per fingere che il sogno sia realtà….mi sento davvero male….sono sola completamente….se non fosse per il mio ragazzo, nessuno saprebbe che fine ho fatto! Chiedo scusa per lo sfogo, ma ne avevo bisogno….”    di Sely05,  tratto da Forum al Femminile

“con i miei genitori e mia sorella ho completamente chiuso ogni contatto totalmente!! mi hanno fatto stare talmente tanto male quasi da farmi ammalare!! Quando mi sono risollevata mi sono chiesta: ” Ho passato Tutta la vita a stare male per loro e per le loro mancanze e quindi perchè portatre avanti un rapporto così mal sano che fa stare male solo me!!??”
Quindi ti dico che (dopo ovviamente averle provate tutte) ho chiuso senza rimpianti e senza farmi venire troppe colpe anche perchè loro non hanno fatto nemmeno nulla per eviatre che ci accadesse!! (..) oggi sento la mancanza di una famiglia di un padre di una madre di una sorella ma non di LORO a me manca la presenza affettiva di una famiglia ma non mi mancano quelle persone!! da quando ho smesso di vederli non sono più costretta a sopportare tutto il dolore e le umiliazioni che loro mi davano è aumentata l’autostima di me stessa mi sento più sicura e tranquilla e sono libera di vivermi la vita con il mio compagno e mia filgia senza drammi famigliari!! ho detto basta e basta è stato certo avr sempre la tristezza di vivere non avendo una famiglia di origine ma NON QUELLA!!”  di Eleonora061, tratto da Forum al Femminile

 

 

 

BENVENUTI NEL GENITORI RESPINTI BLOG

CHI SONO I GENITORI RESPINTI?

Con GENITORI RESPINTI si intendono quei genitori che sono stati “disconosciuti” dal loro ruolo genitoriale da parte di figli ormai adulti o che hanno già superato la peculiare criticità dell’adolescenza e i suoi risvolti tipicamente ribelli nei confronti di chi rappresenta autorità, genitori inclusi.

Cosa porta un figlio a voler chiudere i rapporti con i genitori? Perchè arriva a quel punto? Succede all’improvviso o i presupposti si sono intessuti negli anni? E se sono i genitori a recidere i rapporti? Quali sono i motivi, i risvolti, le cause e le conseguenze? Cosa provano e come reagiscono quei genitori alla mancanza di un figlio? Cosa succede nei rispettivi mondi paralleli, come bolle sospese, dove figli e genitori si distanziano per poi perdersi? Quali sono le domande, i sentimenti, le emozioni, le cause e le motivazioni?

Questo BLOG nasce con lo scopo di dare spazio a confronti, sfoghi, storie di vissuti personali tra i genitori che hanno vissuto o vivono la stessa esperienza, ma anche tra e con quei figli che sentono di volersi raccontare. Il fenomeno dei GENITORI RESPINTI sta crescendo ma ancora poco se ne parla, trattenendo il dolore, affrontando questo sconvolgimento dell’esistenza in solitudine, per vergogna o senso di colpa. Ogni storia è un mondo a sé, qui probabilmente non troverai le risposte che cerchi, ma parlarne con chi vive in prima persona le stesse vicende può rivelarsi un piccolo aiuto.